San Remo 2012: I testi e la loro analisi emozionale
di Alessandro Mancinella
San Remo è considerata alla stregua di un'Istituzione, e come tale ha un peso relativo sui modi di pensare e sulla cultura del nostro paese. Vediamo allora che scelte sintattiche e lessicali hanno adoperato gli artisti (BIG) in gara e quali potrebbero essere le emozioni che hanno cercato di suscitare negli spettatori a casa. Ricordiamo che la nostra analisi cerca di individuare possibili dinamiche inconscie che sottendono la produzione di un testo: dunque dimensioni non immdiatamente visibili, ma che necessitano di un'analisi ad hoc che ne rilevi le qualità. Pertanto non ci soffermeremo su quali sono le parole più utilizzate e quelle che compaiono con una maggiore frequenza, ma cercheremo di vedere in che modo gli artisti hanno cercato di combinare le varie parole insieme, in che modo le parole tendono a comparire insieme alle altre. Esempio: se dico "casa"; questa parola può suscitare le più svariate emozioni e la sua interpretazione risulta difficoltosa e troppo imprescendibile dalla natura di chi legge. Se accanto a casa trovo la parola "camino" ecco che il cerchio di interpretazioni si ristringe ed inizio ad avere un'idea un po' più chiara di cosa mi vuole comunicare la persona che ha utilizzato queste parole (magari un senso di famiglia inteso come calore affettivo). Se in aggiunta trovassi insieme anche le parole "Tavola" e "mangiare", probabilmente mi troverei di fronte ad una persona che vuole manifestare la sua rappresentazione di famiglia come gruppo che si incontra in un preciso posto e momento necessario per la sopravvivenza dei suoi membri). Superando questa dovuta premessa andiamo a vedere cosa è successo con i testi delle canzoni presentate alla kermesse canora.
L'analisi ha evidenziato tre grandi raggruppamenti di parole che nei testi delle canzoni si sono presentate insieme con una frequenza significativa.
L'analisi ha evidenziato tre grandi raggruppamenti di parole che nei testi delle canzoni si sono presentate insieme con una frequenza significativa.
Il primo raggruppamento che è in basso del grafico ha visto la co-presenza di queste parole: STRADA, CONTINUARE, GIRO, VENTO, SOLE, CERCARE, PROIBIRE. Queste parole sembrano evocare emozioni di protesta, che vogliono innescare un'emozione di provocazione nei confronti del destnatario delle proteste. Non risulta essere ben chiaro contro chi ci si rivolge. In assenza pertanto di un destinatario chiaro potremmo ipotizzare che la provocazione diventa più che altro status. L'impressione che abbiamo nel leggere insieme queste parole e che si stia delineando più che altro uno stile di vita dove la componente |viaggio| la fa da padrone e che è innescata attraverso meccanismi della proibizione e della ricerca. Ecco, dunque, che il provocatore si propone come colui che si sente schiacciato (a cui viene proibito) dal potere del provocato. L'obiettivo di tale provocazione appare essere quello di mostrare agli occhi del mondo come chi detenie il potere sia un tiranno e che da tale tirannia si possa uscire solo attraverso il viaggio (o forse la fuga). Potremmo affermare con una certa sicurezza che chi provoca lo fa perché teme di non "essere visto" nelle relazioni, emozionalmente e socialmente e sembra che l'unica soluzione sia il gesto eclatante della "partenza da...". Il secondo gruppo di parole che troviamo collocate in alto sono: IRRAGIUNGIBILE, DIO, PAGARE, EROE, PAESE, SOGNO, SPOSARE, PAESE, PAGARE, MORIRE, DIVENTARE, MANGIARE. Queste parole insieme richiamano l'idea di "Pretendere" qualcosa. Notiamo come a differenza del gruppo precedente qui si delinei con maggiore chiarezza l'interlocutore: un'autorità superiore che guida e che determina le nostre vite (Dio/Istituzioni). Qui si parte da un dato di fatto, l'impossibilità di raggiungere qualcosa, da una condizione di infelicità, che passa attraverso l'impossibilità di realizzare i propri sogni e obiettivi (sogno, sposare, diventare) e si riduce ad una mera sopravvivenza (mangiare vs morire). Si potrebbe ipotizzare che ci sia in questo caso una morte sociale, e la capacità di sopravvivere di fronte a tutte queste avversità sia paragonabile all'eroismo. Si rivendica un posto nella società in funzione di un ruolo non certo di una funzione e di una capacità (io sono questo ed ho diritto ad avere questo vs io so fare questo ho diritto a questo).
L'ultimo gruppo di parole si colloca a destra del grafico: FELICITA', CALMA, PRESTO, VIGLIACCO, ROTOLARE, MALATO, SVANIRE, SEMPLICE.
Queste parole sembrano richiamare l'idea di un'emozione definibile di "lamentela". Sembra che si stia parlando di una condizione ideale svanita troppo presto (felicità-svanire-presto) e che abbia fatto cadere (rotolare sembra proprio questa condizione di discesa) verso una condizione misera (vigliacco, semplice). A differnza degli altri due gruppi qui viene invocato un terzo, forse proprio il pubblico, che deve ergersi a giudice di quello che sta manifestando affinché non tanto intervenga a migliorare la situazione, ma che compiatisca la sua rabbiosa situazione. Insomma la lamentela ha l'obiettivo di creare proseliti, o meglio una complicità aggressiva.
Vediamo, per ultimo come si sono collocate le variabili che abbiamo scelto per l'analisi. Abbiamo pensato di inserire una variabile relativa all'età: Under (sotto i 30 anni) e Over (sopra i 30 anni). Inoltre abbiamo pensato di individuare una variabile in base al sesso: Donne e Uomini più coppia/gruppo (>_2) ovvero chi ha contato non individualmente.
L'ultimo gruppo di parole si colloca a destra del grafico: FELICITA', CALMA, PRESTO, VIGLIACCO, ROTOLARE, MALATO, SVANIRE, SEMPLICE.
Queste parole sembrano richiamare l'idea di un'emozione definibile di "lamentela". Sembra che si stia parlando di una condizione ideale svanita troppo presto (felicità-svanire-presto) e che abbia fatto cadere (rotolare sembra proprio questa condizione di discesa) verso una condizione misera (vigliacco, semplice). A differnza degli altri due gruppi qui viene invocato un terzo, forse proprio il pubblico, che deve ergersi a giudice di quello che sta manifestando affinché non tanto intervenga a migliorare la situazione, ma che compiatisca la sua rabbiosa situazione. Insomma la lamentela ha l'obiettivo di creare proseliti, o meglio una complicità aggressiva.
Vediamo, per ultimo come si sono collocate le variabili che abbiamo scelto per l'analisi. Abbiamo pensato di inserire una variabile relativa all'età: Under (sotto i 30 anni) e Over (sopra i 30 anni). Inoltre abbiamo pensato di individuare una variabile in base al sesso: Donne e Uomini più coppia/gruppo (>_2) ovvero chi ha contato non individualmente.
Abbiamo una situazione del genere: Le donne e gli Under hanno organizzato i loro testi in funzione dell'emozione della "Pretesa"; Gli uomi e gli Over in funzione della "Lamentela" e la coppia/gruppo in funzione della "Provocazione". Cosa possiamo dire in conclusione riprendendo la nostra apertura su San remo come specchio della società attuale? Forse attualmente si sta osservando come i gruppi (ormai identificabili con i social network) utilizzino la provocazione "fuggire da questo paese" (lo stesso social che mette in comunicazione velocemente ogni angolo del mondo ne è rappresentazione) per manifestare la loro insoddisfazione e che i "giovani" nella loro componente singola ed egoistica "pretendano il posto fisso per sè" e che il più anziano si lamentela della situazione attuale senza muovere un muscolo ma cercando solo di amplificare ulteriormente rabbia e insofferenza negli altri?